Nirsevimab: una nuova opportunità per la prevenzione dell’RSV nei neonati

Il virus respiratorio sinciziale (RSV) è una delle principali cause di infezioni alle basse vie
respiratorie che può provocare la bronchiolite e la polmonite nei bambini al di sotto dei cinque anni,
in particolar modo nei neonati nel primo anno di vita.

In Italia, l’RSV rappresenta una sfida significativa per il Sistema Sanitario. Nella stagione 2022-2023, più del 50% delle sindromi simil-influenzali nei bambini al di sotto dei 2 anni era causato dall’RSV.

I dati mostrano che il virus è responsabile del 73,5% delle ospedalizzazioni per bronchiolite, una condizione che ha comportato l’aumento dei posti letto ospedalieri per far fronte al crescente numero di ricoveri. Per contrastare questa minaccia, è stato recentemente sviluppato un nuovo anticorpo monoclonale, Nirsevimab, che ha una lunga durata d’azione ed è progettato per proteggere i neonati durante la loro prima stagione di esposizione al virus.


Come funziona Nirsevimab?
Nirsevimab offre una protezione rapida ed efficace nel neonato in quanto dopo la somministrazione
agisce direttamente e non richiede l’attivazione del sistema immunitario, come avviene nei vaccini
tradizionali. Somministrato in un’unica dose tramite siringa pre-riempita, l’anticorpo riduce
significativamente il rischio di contrarre l’infezione e di sviluppare complicazioni gravi.


L’impatto di Nirsevimab in Italia e nel mondo

In Italia, la Valle d’Aosta ha fatto da apripista nell’introduzione di Nirsevimab nella stagione 2023-2024. La Regione ha avviato un programma di prevenzione universale contro l’RSV, offrendo
l’anticorpo a tutti i bambini nel loro primo anno di vita.

I risultati sono stati incoraggianti: il 71,5% dei bambini ha ricevuto l’immunizzazione e, tra questi, non si sono verificati casi di ospedalizzazione per infezioni respiratorie gravi causate dall’RSV. Al contrario, nei neonati non immunizzati, il tasso di ospedalizzazione è stato del 9,7%.


Anche a livello internazionale, l’efficacia di Nirsevimab è stata confermata. In Francia, ad esempio,
si è registrata una riduzione del 56% dei casi di bronchiolite nei bambini sotto i 3 mesi e del 28,1%
nei bambini più grandi.

In Spagna, regioni come la Catalogna e la Galizia hanno mostrato risultati altrettanto promettenti, con una diminuzione significativa delle ospedalizzazioni e dei casi gravi.


Con l’introduzione di programmi di immunizzazione sempre più ampi, come quello della Valle d’Aosta, e la conferma della sua efficacia in altre nazioni europee, l’anticorpo monoclonale si configura come una soluzione promettente per ridurre il carico assistenziale correlato a RSV.

    Bibliografia
    Sanofi e Sanità Pubblica: prevenzione RSV bambini. (s.d.). Missioneprevenzione: il portale per la prevenzione. https://www.missioneprevenzione.it/su-di-noi/notizie/sanofi-al-fianco-della-sanità-pubblica-per-un-cambio-di-paradigma-nella-prevenzione-del-virus-respiratorio-sinciziale-rsv-in-tutti-i-bambini-nel-primo-anno-di-vita

    Profilassi contro RSV con anticorpo monoclonale: i dati italiani presentati all’ESPID – Quotidiano Sanità. (s.d.). QS – Quotidiano Sanità. https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/...

    Nirsevimab per la prevenzione delle infezioni da VRS (Virus Respiratorio Sinciziale) nel neonato: ok dal Board del Calendario Vaccinale per la Vita e dalla Società Italiana di Neonatologia – Vaccinarsi in Puglia. (s.d.). Vaccinarsi in Puglia: Informarsi sulle vaccinazioni. https://vaccinarsinpuglia.org/notizie/2023/03/nirsevimab-per-la-prevenzione-delle-infezioni-da-vrs-(virus-respiratorio-sinciziale)-nel-neonato-ok-dal-board-del-calendario-vaccinale-per-la-vita-e-dalla-società-italiana-di-neonatologia

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