Vaccinarsi contro l'Epatite B
Le curve epidemiologiche di confronto tra epoca pre e post vaccinale dimostrano una netta diminuzione del numero dei casi nel corso degli anni. Appare inequivocabile che le vaccinazioni abbiano cambiato significativamente l'incidenza delle malattie per le quali esiste vaccinazione, salvando vite umane, diminuendo gli esiti di malattia, riducendo complessivamente la sofferenza della popolazione e migliorando la qualità della vita.
La malattia prima e dopo la campagna vaccinale in Italia
* Dal 2009, Epatite C
Le infezioni da virus Hbv (come anche le epatiti C e Delta, sempre a trasmissione ematica) nel tempo hanno mostrato una forte riduzione dell'incidenza, arrivando nel 2010 a valori di 0,9 per 100.000 (rispettivamente 0,0, 0,5, e 1,2, per le fasce d'età 0-14, 15-24, e ≥ 25 anni. Per il virus Hbv (come per il virus Hcv) questo è da attribuire a diverse cause: le migliorate condizioni igieniche e socio-economiche, la riduzione della dimensione dei nuclei familiari e quindi della circolazione intra-familiare dei virus, una maggiore conoscenza sulle vie di trasmissione e una migliore prevenzione con l'introduzione di misure quali lo screening del sangue, lo screening per HBsAg nelle gravide e la profilassi nei nati da madri HBsAg positive, l'adozione di precauzioni universali, prima fra tutte l'abbandono dell'uso di siringhe non monouso, la campagna educativa sull'infezione da Hiv le cui modalità di trasmissione sono comuni ai virus Hbv e Hcv.
Per l'epatite B con l'introduzione della vaccinazione, iniziata nel 1983 per persone appartenenti a gruppi ad alto rischio di infezione da virus Hbv e divenuta obbligatoria nel 1991 per tutti i nuovi nati e per i dodicenni, si è assistito a un ulteriore calo della prevalenza e dell'incidenza. La diminuzione di incidenza ha interessato in particolar modo il gruppo d'età 15-24 anni, (verosimilmente grazie alla vaccinazione nei dodicenni).
Oggi i soggetti che sviluppano epatite B sono soprattutto maschi. La fascia d'età maggiormente interessata è quella 35-54 anni. Le più forti associazioni con le infezioni acute da virus Hbv si riscontrano oggi per esposizione percutanea in corso di trattamenti cosmetici, per la terapia odontoiatrica e per attività sessuale promiscua. Da notare che il 17% delle infezioni acute da Hbv riguardano gli immigrati, in particolare provenienti dall'Europa dell'Est, area questa ad alta endemia per Hbv.